E’ stato un lavoro di squadra, lungo e meticoloso. Una sfida importante per realizzare le opere in uno spazio sacro e di culto. Ogni singolo elemento è pensato fino all’ultimo colpo di scalpello. 

Sono stati coinvolti falegnami, esperti del marmo e del metallo, in un confronto continuo con gli architetti di AM3, la curia di Agrigento, la CEI e la comunità parrocchiale del villaggio Mosè. Sento di dover ringraziare tante persone. 

Sono un credente, e questo lavoro manifesta la mia vocazione spirituale: mi ha consentito di esprimere me stesso e la mia storia. 

Lo dedico a mia madre Antonella, che spero sia fiera di me.

Foto © Davide Curatola Soprana

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